Mi piace, appena il tempo me lo concede, scegliere delle immagini dai miei lavori e provare a renderle ancora più personali, a farle diventare mie al 101% mi capita spesso quindi durante gli eventi di scattare quelle tre\ dieci foto che sento totalmente e solamente mie.
In questa galleria gli scatti che ho scelto nei momenti, luoghi e eventi più disparati, con uno scritto che prova ad interpretare l’emozioni che ho provato che mi hanno portato a scattare la determinata immagine e non solo, ma anche le stesse che provo ogni volta quando le riguardo.

Un uomo elegante, vestito con una polo impeccabile, si trovava in piedi davanti a un tavolo adornato con palloncini dai colori vivaci.
L’atmosfera era allegra e spensierata, grazie ai palloncini che fluttuavano nell’aria, danzando al ritmo di una brezza leggera.
In terra, accanto al tavolo, un vaso di fiori freschi che emanava un profumo delicato, mescolandosi con il dolce odore dei dolci e dei popcorn serviti in piccole ciotole.
Un palloncino verde, il cui colore risaltava tra gli altri, pendeva dal soffitto e aggiungeva un tocco di mistero all’atmosfera festosa.
Ma c’era un dettaglio che faceva davvero la differenza: un palloncino bianco era legato al soffitto. Sembrava quasi un palloncino speciale, come se nascondesse un segreto.
Gli altri ospiti si chiedevano cosa potesse significare, ma l’uomo continuava ad aspettare il momento, tenendo il suo segreto gelosamente.
La musica suonava allegra, e le persone ridevano e ballavano, immerse nella gioia dell’evento.
Tutto sembrava perfetto in quella giornata festosa, ma solo l’uomo sapeva che il palloncino bianco nascondeva un desiderio speciale.
Era il suo momento, il suo segreto, e mentre la festa continuava intorno a lui, sapeva che quel palloncino bianco avrebbe portato una sorpresa indimenticabile.

Un falò scintillante si erge come un’antica fiamma d’amore, attirando gli spiriti erranti verso il suo calore avvolgente.
Qui, sotto il cielo profondamente notturno, la gente si avvicina l’una all’altra, avvolti dalla fresca brezza serale.
Si stringono in cerchio, come amanti perduti in un abbraccio eterno.
I loro volti, baciati dall’arancione delle fiamme danzanti, risplendono di una luce interna, una luce di connessione e di passione.
Il fuoco è un maestro d’arte, un pittore invisibile che dipinge l’aria con i suoi pennelli ardenti. I tronchi e i pezzi di legno si offrono come sacrifici, scoppiettando con una sinfonia di suoni che racconta la storia di un amore ardente. Le scintille, come piccole stelle cadenti, illuminano il buio e si perdono nel mistero dell’oscurità.
E laggiù, sullo sfondo sfocato, c’è una figura, un’anima errante che si muove nell’ombra.
È come un sogno in attesa di essere svelato, un enigma che aggiunge fascino a questa notte incantata.
Ma il vero spettacolo è l’intenso calore del fuoco, una fiamma gigantesca che si innalza come un’esplosione di passione. Illumina i volti, le mani intrecciate e i cuori uniti in questo rituale ancestrale.
Il fuoco, antico e primordiale, cattura l’anima di coloro che si avvicinano, li avvolge in un abbraccio di fuoco e amore.
In questa danza incantata delle fiamme, l’amore e la compagnia si fondono in un’unica melodia, un’ode alla bellezza dell’unione umana sotto il cielo stellato.


L’eterna danza delle radici, avvolte come antiche pergamene di un racconto senza tempo.
La loro torsione, i grovigli che si estendono in direzioni sconosciute, parlano di una vita nascosta, di legami intrecciati nel mistero della terra.
Il contrasto tra luci e ombre dipinge un’ode alla dualità della natura, una sinfonia di chiarezza e incanto, di segreti sussurrati dall’oscurità.
Si risveglia un senso di meraviglia e ammirazione per la tenacia della vita, per l’arte intricata che la natura dipinge sotto i nostri piedi.
È un invito alla contemplazione, un richiamo ad abbracciare la forza delle connessioni invisibili, a celebrare la magia nascosta dietro la superficie delle cose.
Una finestra aperta verso l’intimità della natura, un invito ad abbracciare l’infinita rete di relazioni intrecciate che sostengono la vita stessa.
E in mezzo a tutto… un mattone.

Assaporo la quiete tra il campo dorato,
L’anima mia errante, in cerca di fortuna,
Si rifugia in questa pace, nel suo cuore incantato.
La luce argentea dipinge questo paesaggio,
Alberi spogli danzano in perfetta armonia,
Il cielo dipinto di blu, come un omaggio,
Con stelle e nuvole in dolce sinfonia.
L’obiettivo rivela questo spettacolo intimo,
Cattura l’anima di chi si perde qui,
Immerso in una bellezza senza limite,
Divento poeta con la mia macchina, sì.
Nel clic dell’otturatore, un sospiro di serenità,
L’anima si fonde con la natura in quell’istante,
Il cuore leggero, libero, senza gravità,
E nell’immagine c’è la mia essenza brillante.
La foto diventa racconto di un’anima in volo,
Che ha trovato conforto sotto il manto lunare,
E io, come un novello Apollo,
Ho colto l’incanto di quell’attimo singolare; perché anche nel semplice momento prima di salire su un’ auto, si possono cogliere momenti magici.

Quel giorno, l’atmosfera era impregnata dell’aroma affascinante del cibo che si preparava. In mezzo alla piazza, un uomo misterioso si dedicava con passione a una pratica antica: la cottura su fiamme aperte.
Era un abile cuoco che proveniva da una famiglia di ristoratori di generazioni passate. Vestito con abiti che sembravano abbracciare l’essenza del fuoco, curava con maestria le fiamme, creando un’atmosfera accogliente e invitante.
Il cartello alla sua sinistra indicava: “Il Sapore della Tradizione”. Mentre mescolava gli ingredienti sulla padella posata sul fuoco, il suo sguardo era assorto, concentrato su ogni dettaglio della cottura.
Le sedie disposte attorno al fuoco invitavano i curiosi a partecipare a questa esperienza culinaria unica. Ben presto, la gente cominciò a riunirsi, incuriosita da quell’uomo determinato che trasformava semplici ingredienti in autentiche delizie.
Sullo sfondo, un altro edificio ospitava altri eventi del festival. Alcune persone si erano avvicinate, incuriosite dal profumo invitante che si diffondeva nell’aria.
Quell’uomo, nel suo mondo fatto di fiamme danzanti e sapori avvolgenti, non smetteva di sorridere. Ogni movimento, ogni gesto, era un omaggio alla sua eredità familiare e alla passione per l’arte culinaria che lo aveva sempre ispirato.
E così, quel giorno, la magia della tradizione si mescolò con la creatività di un cuoco appassionato, creando ricordi indelebili per tutti coloro che si avvicinarono al fuoco e assaporarono il suo cibo fatto con amore e dedizione.
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La notte è più bello, si vive meglio, per chi fino alle cinque non conosce sbadiglio.. Recitava cosi una vecchia canzone di Lorenzo Jovanotti (Gente della notte) e francamente sono pienamente d’accordo.
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Tempo fa ho deciso di iniziare a dedicarmi alla fotografia di paesaggio, naturalmente essendo agli inizi di tale genere pago sicuramente lo scotto della carenza d’esperienza, non che dell’avere una attrezzatura limitante.
Tuttavia come sempre si dovrebbe fare, per divertirsi, anziché pensare a un’attrezzatura che non ho, ho deciso di utilizzare questo handicap per aumentare la posta in gioco sul piatto del divertimento!
Quindi prima di partire per un luogo da fotografare decido di mettere in zaino un solo obbiettivo, una sola macchina e mi dico: “Oggi qualsiasi cosa accada si scatta solo con il…”
Inutile dire che così facendo si mette già in preventivo che certi scatti dovremo “lasciarli andare” ( e si sa quanto faccia male al cuore 🙂 ) ma allo stesso tempo per scattare con questi “limiti” ci si costringe ad un livello più impegnativo sia di ragionamento che di difficoltà vere e proprie (difficoltà logistiche\tecniche),così facendo però, almeno a mio parere, alla fine della giornata si avranno almeno due grandissimi risultati: il primo consiste in una crescita personale, sia d’esperienza che filosofica, assai più appagante rispetto a quando si ha tutto facile e questo ci porta al secondo risultato che è quello di elevare il divertimento a un livello inimmaginabile.
Oggi ho barato un pochino, perché le ottiche erano due: 20 mm e 35mm entrambi Sigma Art f1.4 ma per motivi tecnici (che non sto qui ad elencare) il primo è stato utilizzato solo per il “viaggio” mentre per il soggetto solo il 35.



Altra passeggiata, sempre co i soliti 20 e 35mm






(George Michael)

(Aristotele Onassis)

(Izaak Walton)

(Andrew Carnegie)

(John Craig)

(Charles Dickens)

(Fabrizio Caramagna)

(Galileo Galilei)

(Richard Bach)

(Khalil Gibran)

(SOCRATE)

(Confucio)

(John Locke)

(Fabrizio Caramagna)

(Toro Seduto)

(Alice Walker)

(San Bernardo)

(William Shakespeare)

(Elias Canetti)

(Primo Levi)

(Alessandro Baricco)

(Fausto Cercignani)

(Louis Antoine De Saint-Just)

(Fabrizio Caramagna)

(Paola Felice)

(Marcel Proust)

(Fabrizio Caramagna)

e i ricordi si aprono,
e all’improvviso senti l’aria di un altro luogo, di un altro mese, di un’altra vita.
(Fabrizio Caramagna)

(Eleanor Roosevelt)

(George Smith Patton)

(Henry David Thoreau)

quando verrà il tuo tempo, sboccerai.
Prima di allora
una lunga e fredda notte potrà passare.
Anche dai sogni della notte trarrai forza e nutrimento.
Perciò sii paziente verso quanto ti accade
e curati e amati
senza paragonarti
o voler essere un altro fiore,
perché non esiste fiore migliore di quello
che si apre nella pienezza di ciò che è.
E quando ciò accadrà,
potrai scoprire
che andavi sognando
di essere un fiore
che aveva da fiorire.”
(poesia erroneamente attribuita a Daisaku Ikeda, ma scritta da Walter Gioia)
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Questo libro frutto di lavoro, ma soprattutto di emozioni è ora qui e sono sicuro che lo leggerete, lo osserverete, lo ascolterete e ne verrete rapiti perché queste sono immagini, parole e frammenti di vite che nemmeno il tempo può cancellare.

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- Mondadori dell’Euro Torri
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- Libreria Diari di Bordo
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Collecchio (PR):
- Mondadori viale Pertini
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Neviano Arduini (PR):
- Bar osteria Saltatempo
Langhirano (PR):
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Basilicagoiano (PR)
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Presentazioni al pubblico:
Diari di bordo, 23 Gennaio 2021
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Sia chiaro, non ho il coraggio e di definirmi un fotografo di Urbex, perchè io non frequento questi luoghi per documentare e\o raccontare la storia dei luoghi che visto (spero tanti in futuro), non ne ho la capacità e nemmeno le conoscenze storico\culturali necessarie.
Io preferisco vivere intensamente ciò che quei luoghi suggeriscono alla mia fantasia, a me piace vagare per quei posti immaginando come potesse essere la vita di chi, quando in auge, quei luoghi li frequentava.
(In fondo alla pagina trovi il video)








































La fotografia e la documentazione storica sono ingredienti essenziali di questo hobby e, anche se talvolta esso può condurre allo sconfinamento su proprietà private, non è questa la regola e comunque le intenzioni sono oneste.[1] L’Urban Exploration è anche comunemente indicata come “infiltrazione”; tuttavia alcuni praticanti preferiscono limitare tale denominazione alla sola esplorazione di siti attivi o abitati. Talvolta viene anche chiamata “speleologia urbana” o “arrampicata urbana”, a seconda dei luoghi visitati. Esempi di questa attività sono l’esplorazione di palazzi abbandonati, di sistemi urbani di drenaggio delle acque, di tunnel di servizio, di passaggi sotterranei e simili. Per sua stessa natura l’urbex comporta diversi fattori di rischio, dai pericoli fisici veri e propri alla possibilità di infrangere la legge con relative sanzioni sia pecuniarie che penali. In diversi paesi, infatti, alcuni comportamenti connessi con l’esplorazione urbana possono violare leggi nazionali, regolamenti locali e interpretazioni più o meno libere delle normative contro il terrorismo, oppure possono essere anche considerati forme abusive di accesso o lesioni della privacy. L’urbex col passare degli anni ha avuto una forte influenza, sia sociale che politica. Questa disciplina mutandosi col tempo è divenuta un impegno per segnalare, salvaguardare e proteggere i luoghi urbani abbandonati sottraendoli al completo decadimento. Molti appassionati di questo tema cercano di valorizzare questi ambienti e proporli alle piattaforme mediatiche per far conoscere le meraviglie perdute dei propri paesi e portando avanti anche progetti di sensibilizzazione e raccolte fondi. https://it.wikipedia.org/wiki/Urbex

(Mieczysław Kozłowski)

E’ di notte che si percepisce meglio il frastuono del cuore, il ticchettio dell’ansia, il brusio dell’impossibile e il silenzio del mondo.
(Fabrizio Caramagna)


